Nel libro Francesco Cirillo, nato e vissuto a Diamante dal 1950, ripercorre la sua infanzia a Diamante dal 1955 al 1970. Attraverso il racconto di quegli anni, partendo dalla sua famiglia, si racconta la Diamante di quell’epoca. Come si viveva, cosa si faceva, cosa si raccontava. Dal racconto escono fuori personaggi oramai scomparsi. Modi di vivere oramai scomparsi e nel racconto vengono fuori tutti i tic, le paure, i modi di fare di quegli anni che oramai non esistono più. Nel libro si evidenziano le bellezze di quegli anni. I monumenti distrutti dall’incuria e dall’ignoranza dagli uomini. Le appendici del libro sono davvero uniche.
Innanzitutto il vocabolario dialettale di Diamante. Una ricerca iniziata da qualche anno insieme al poeta vernacolare Giovanni Grimaldi e che oggi possiamo dire essere arrivata a termine con oltre 700 vocaboli tipici del nostro dialetto. Accluso al vocabolario detti e motti e finanche le bestemmie dei marinai diamantesi decantati da Padula già nel 1800.
A seguire 4 poesie scelte fra centinaia di Giovanni Grimaldi che tracciano la storia del paese parlando di personaggi dell’epoca passata e recente.
Interessante anche la parte fotografica con 50 foto della Diamante di allora, alcune delle quali inedite provenienti dall’Archivio della Famiglia Cirillo.
A finire una serie di ricette di mia madre e mia nonna ritrovate in un quaderno.
La prefazione al libro è del prof. Gianfranco Bartalotta.

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Pagine 258
Anno: 2014
Prezzo 15,00

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